Sapere come conservare l’olio dopo il frantoio permette di custodire nel tempo tutte le caratteristiche sensoriali e nutrizionali di questo prezioso alimento.
Molte persone sanno bene che per acquistare un buon olio d’oliva bisogna che sia imbottigliato in contenitori di vetro opacizzato, o di metallo, e che abbiano un tappo a vite per consentire una chiusura perfetta.
Tuttavia, a volte si sottovaluta l’importanza di custodire adeguatamente questo alimento dopo l’acquisto, vanificando gli sforzi dei produttori e rischiando di compromettere la qualità del prodotto.
Vediamo quindi tutte le best practice che consentono di conservare l’olio dopo il frantoio e di preservarlo dai fattori che ne minacciano la qualità.
Il modo migliore per conservare l’olio dopo l’acquisto in frantoio
La regola aurea suggerisce di conservare l’olio d’oliva in un luogo fresco, buio e asciutto, lontano da calore, luce e umidità.
Questo significa che tenere la bottiglia d’olio accanto ai fornelli, per quanto possa essere comodo, non è affatto una buona idea. In alternativa, si potrebbe optare per un pensile chiuso della cucina, di modo che l’olio sia protetto da fonti di calore e umidità.
La stessa cura va seguita poi quando si devono conservare più bottiglie o latte d’olio. Spesso, infatti, molte persone preferiscono fare scorta di questo alimento, comprandone dal frantoio grandi quantità.
In questi casi, chi abita in un appartamento potrebbe avere maggiori difficoltà nel trovare spazio per più bottiglie o contenitori. Quindi, per esempio, si potrebbe utilizzare un mobile del soggiorno che abbia delle ante richiudibili.
Invece, chi ha anche spazi esterni potrebbe avere l’abitudine di riporre le scorte in un mobiletto esterno all’abitazione, magari sotto la veranda del balcone. Questo modo di conservare l’olio potrebbe andare bene, a patto che si riesca a garantire a questo alimento una buona protezione da minacce, come umidità, luce, sbalzi di temperature e condizioni termiche nocive (sotto i 16° o sopra i 21°).
Infatti, l’importanza di sapere come conservare l’olio dopo l’acquisto in frantoio, passa anche dalla conoscenza dei fattori che possono alterare le proprietà di questo alimento. Vediamo allora a cosa bisogna fare attenzione quando si vuole conservare correttamente l’olio dopo l’acquisto al frantoio.
Le temperature
Conservare l’olio d’oliva lontano da fonti di calore previene il processo di invecchiamento del prodotto.
Strumenti come il forno, il microonde, la lavastoviglie e il frigorifero possono emettere calore. Per questo motivo, conservare un olio extravergine di oliva vicino a questi elettrodomestici può esporlo a una temperatura che potrebbe influire negativamente sulle proprietà di questo alimento.
Tuttavia, va detto che anche le basse temperature sono dannose poiché l’olio solidifica a 12°. Il freddo, al pari del calore, determina infatti un invecchiamento precoce dell’olio con riduzione della shelf life del prodotto.
La luce
È ormai noto come la luce possa deteriore l’olio d’oliva contribuendo alla sua foto-ossidazione. Proprio per questo motivo, questo alimento va conservato sempre in bottiglie di vetro scuro e in luoghi bui, proteggendolo così dalla luce naturale e artificiale.
Infatti, molte persone credono che solo la luce naturale possa deteriorare il prodotto, ma anche la luce artificiale costante può essere altrettanto dannosa nel tempo.
L’aria
L’olio d’oliva inizia a ossidarsi nel momento in cui entra in contatto con l’ossigeno. Pertanto, è meglio consumare le bottiglie aperte il prima possibile, per godere dei massimi profili di sapore. Infatti, dopo alcuni mesi, una bottiglia d’olio aperta inizia a perdere un po’ del suo sapore.
Per lo stesso motivo, è anche importante chiudere correttamente le bottiglie e le lattine dopo ogni utilizzo. I tappi migliori sono quelli che riescono a chiudere ermeticamente il prodotto all’interno della bottiglia come, ad esempio, i tappi a vite.
Chi sostituisce il tappo del produttore con un normale tappo, o con un beccuccio con un versatore, espone l’olio all’azione dannosa dell’ossigeno. Infatti, per quanto esteticamente belli, i versatori non possono chiudersi correttamente e ciò può favorire l’ossidazione del prodotto.
La temperatura, la luce e l’ossigeno sono quindi fattori responsabili dell’ossidazione, fenomeno che porta, nella maggior parte dei casi, all’irrancidimento dell’olio.
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